Esiste davvero un rapporto malato tra l’omosessualità e il Calcio?

Robbie Rogers e il suo abbandono al CalcioGiocatori di Calcio Gay come Robbie Rogers pare ne abbiano fatto una questione di principale importanza: “Sono gay, mi ritiro”.

E se il Calcio sta subendo cambiamenti importanti lo testimonia il caso di Robbie Rogers, calciatore statunitense dei Leeds, destinato ad essere ricordato per il suo gesto: emblema di tutti i Giocatori di Calcio Gay, Rogers ha deciso di abbandonare il Calcio a causa della sua omosessualità. La notizia è stata annunciata in sordina dal suo blog dove ha scritto: “Per 25 anni ho nascosto quello che realmente sono per paura. Adesso è arrivato il momento di svelare il mio segreto e lasciare il calcio” , per poi esplodere in tutte le più importanti testate di calcio e non. E’ ancora così impensabile instaurare un rapporto tra omosessualità e Calcio dove il protagonista non si il singolo Giocatore ma le sue doti indipendentemente dalle preferenze sessuali?

Rogers ha ricevuto sostegno e approvazione da parte delle principali associazioni americane per i diritti dei gay che hanno sottolineato come nessun Giocatore professionista prima di adesso aveva fatto coming out in piena carriera. E così la squadra dei Leeds saluta il suo calciatore, mentre in Italia la scorsa estate Antonio Cassano , in occasione degli Europei 2012, aveva dichiarato riguardo la possibilità di condividere lo spogliatoio con Giocatori Gay: “Froci in Nazionale? Speriamo di no”. 

I Giocatori di Calcio Gay lanciano una nuova sfida al mondo del pallone: provare a costruire un sodalizio efficace contro ogni discriminazione. La pensa in questo modo Angela Merkel che, dopo aver assistito a delle dichiarazioni anonime di un atleta del Bundesliga sulle difficoltà a dover necessariamente nascondere la sua omosessualità, ha affermato: «Tutti coloro che si assumono il rischio e che hanno il coraggio (di rilevare la propria omosessualità) devono sapere che vivono in un Paese dove non c’è nulla da temere. È il mio messaggio politico. Possiamo dare un segnale forte: non abbiate paura».

In Italia, intanto, è da poco nata a Napoli una bella iniziativa: si chiama Pochos e si ripropone di costruire una squadra dichiaratamente gay. Giorgio Sorrentino ha spiegato come è nata l’idea di creare la prima squadra di questo tipo nel meridione: “Mi sono reso conto che online la maggior parte delle persone cerca sesso. Per andare controcorrente ho proposto partite a calcetto”. Un unico slogan per questa novità contro i pregiudizi: “Non bisogna ghettizzarsi. La squadra sarà composta da omosex e non. Vogliamo sfidare in campo, attraverso un gioco, la normalità. Noi i pregiudizi non li combattiamo, ma ci giochiamo: chi vuole giocare con noi può scendere in campo”.

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