Ciccio Tavano, genietto incompreso del Calcio Italiano
Dalla Serie B alla A, passando per la Liga Spagnola. Ora Ciccio Tavano è il capitano e l’anima della squadra che l’ha lanciato ad alti livelli, l’Empoli. Con qualche rimpianto per le tante occasioni perse…
173 centimetri per 71 kg di Genio e Sregolatezza. Questo è Francesco Tavano, da sempre per tutti semplicemente “Ciccio”. Nato in Campania (a Santa Maria Capua Venere), ma esploso calcisticamente in Toscana, Ciccio Tavano è una seconda punta talentuosa, rapida ed assolutamente imprevedibile. Con il piede destro fa quello che vuole, ma tra le sue armi migliori figurano un tiro a giro di precisione chirurgica, la freddezza dal dischetto ed una passione per le giocate impossibili.
Tavano muove i primi passi nelle giovanili del Nola, dove riesce a colpire gli osservatori della Fiorentina. Nel 1999 il suo esordio nel calcio che conta, in C1, con il Pisa. Dopo 11 presenze e 0 gol, a gennaio passa alla Rondinella, società toscana allora in C2, collezionando 46 presenze e ben 21 reti.
La stagione 2001 segna il suo grande salto in Serie B, con l’Empoli: chiuderà l’anno con 20 presenze e 1 sola rete, ma con una promozione in Serie A. I 2 anni successivi sono i primi per Ciccio Tavano nella massima serie: l’attaccante non convince ancora sottoporta (50 presenze e sole 5 reti), anche se viene impiegato più da rifinitore/trequartista che da punta vera. Nel 2004 l’Empoli retrocede in B, ma trova un nuovo Tavano: trascinatore e vera anima della squadra, più cinico davanti al portiere ed implacabile rigorista. Grazie alle sue 19 reti, la squadra toscana tornerà subito in Serie A, trascinata dall’ormai “bomber Tavano“, che si mette in vetrina grazie a 19 gol, alcuni di pregevole fattura.
Così il 2006 diventa l’anno decisivo per la carriera di Ciccio Tavano: mezza Italia lo vuole, ma lui finisce in Spagna, al Valencia. L’attaccante campano però non riuscirà ad adattarsi rapidamente alla Liga e si scontrerà con il mister, finendo così ai margini della rosa. A gennaio ha subito la grande occasione per riscattarsi, in prestito alla Roma: ma anche lì non riuscirà ad imporsi (solo 2 gol), colpa anche di un ruolo da ala che di certo non si addiceva alle sue caratteristiche.
Nel 2007 riparte dalla Toscana, sponda Livorno. Da numero 10 amaranto chiude la stagione col botto, laureandosi capocannoniere del campionato con 24 reti. L’anno successivo, anche a causa di una lesione al menisco che lo costringe a fermarsi ad inizio aprile, il Livorno retrocede, e Tavano decide di tornare nella “sua” Empoli, da capitano, squadra in cui attualmente milita insieme a Maccarone e al futuro milanista Saponara.
Tra i suoi rimpianti, anche quello di non essere mai riuscito a debuttare con la maglia azzurra della Nazionale: la sua unica “comparsa” risale al 2006, quando Marcello Lippi lo selezionò tra i 30 pre-convocati che avrebbero poi fatto parte della rosa dei futuri Campioni del Mondo nei Mondiali di Germania, per poi escluderlo dalla lista ufficiale.
La sensazione è che il talento di Tavano sia stato un pò troppo sottovalutato, e che un calciatore in grado di realizzare prodezze come queste, meriti ben altri palcoscenici rispetto alla Serie B…